Bonus efficienza energetica imprese: guida 2026

Il 2025 si avvia alla conclusione in un contesto in cui l’efficienza energetica è diventata un pilastro strategico per la competitività aziendale. Le imprese italiane si trovano oggi di fronte a un doppio vantaggio: ridurre i costi operativi grazie a consumi più sostenibili e accedere a un insieme di bonus fiscali e incentivi che il Governo e l’Unione Europea hanno messo in campo per sostenere la transizione ecologica.

Approfittare di queste misure entro la fine dell’anno non significa solo ottenere risparmi economici, ma anche posizionarsi in modo più solido rispetto agli obiettivi europei fissati dal Green Deal e dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC). Molti dei fondi attivi fino al 2025 prevedono infatti finestre temporali di accesso limitate, mentre altri saranno ridefiniti nel 2026 in funzione del nuovo quadro normativo del programma che amplierà e modificherà, quella che era la misura conosciuta come Piano Transizione 5.0.

Panoramica sugli incentivi attivi a fine 2025

A fine 2025 restano operative diverse misure che agevolano la riqualificazione energetica e l’adozione di tecnologie a basso impatto ambientale. Tra le principali, l’Ecobonus continua a rappresentare uno strumento chiave per gli interventi di efficientamento su edifici produttivi, impianti e infrastrutture aziendali. La misura consente di ottenere detrazioni fiscali fino al 65% delle spese sostenute per l’installazione di pompe di calore, coibentazioni, sistemi di domotica e soluzioni per l’illuminazione ad alta efficienza.

Accanto a questo, il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali 4.0, prorogato fino al 31 dicembre 2025, sostiene le imprese che integrano tecnologie digitali e processi produttivi sostenibili, premiando l’adozione di sistemi di monitoraggio dei consumi e gestione intelligente dell’energia.

Rilevante anche il contributo del PNRR, che continua a finanziare progetti legati alla transizione verde e all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili. Attraverso bandi gestiti dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) e dal GSE, le aziende possono accedere a fondi dedicati per la realizzazione di impianti fotovoltaici, sistemi di accumulo e reti di autoconsumo collettivo.

Molte Regioni, inoltre, stanno implementando ulteriori strumenti di cofinanziamento per sostenere gli interventi delle PMI, in particolare nei comparti manifatturieri e agricoli, tra i più energivori del Paese.

(Fonti: MASE, Piano Transizione 5.0; GSE, Rapporto Statistico 2024; PNRR Missione 2, Componente 2)

Opportunità fiscali per il 2026

Il quadro normativo per il 2026 evidenzia un’importante transizione: lo strumento del Piano Transizione 5.0, attualmente operativo per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2025, non ha ancora ricevuto una proroga ufficiale per l’anno successivo. Il Governo sta valutando l’introduzione di un nuovo modello, spesso indicato con il termine “iper‑ammortamento”, che sostituirà i crediti d’imposta attuali con uno schema focalizzato sugli investimenti produttivi e sul digital green.

In questo contesto, le imprese che pianificano investimenti in efficienza energetica possono considerare le seguenti opportunità:

Rimane fondamentale anticipare la valutazione e la progettazione degli interventi entro fine 2025, in modo da posizionarsi correttamente rispetto al cambiamento dell’assetto fiscale del 2026 e poter accedere, se disponibili, alle nuove misure.

Approfondisci anche: Incentivi fotovoltaico aziende 2025

(Fonti: MASE Piano Europea, REPowerEU Plan; MASE, Piano Transizione 5.0; GSE, Attuazione PNIEC 2024)

Quali aziende possono beneficiarne

Le opportunità in materia di efficienza energetica e transizione digitale green si rivolgono a un’ampia platea di imprese, ma con differenze significative in termini di priorità, requisiti e tipologia di agevolazioni.

PMI e microimprese restano al centro delle politiche di sostegno, grazie ai programmi del PNRR e ai bandi regionali che incentivano interventi di efficientamento, digitalizzazione e produzione da fonti rinnovabili. Molti di questi strumenti, oggi collegati al Piano Transizione 5.0, saranno progressivamente riallineati al nuovo quadro di incentivi previsto per il 2026, favorendo la continuità per chi avvia i progetti entro il 2025.

Le aziende energivore, attive nei settori a più elevato consumo (siderurgia, ceramica, carta, vetro, chimica, alimentare), potranno beneficiare di misure dedicate come il Fondo per la Transizione Energetica e i crediti d’imposta per la decarbonizzazione industriale. Questi strumenti, in fase di ridefinizione con il prossimo schema di iper,ammortamento green, mirano a sostenere l’ammodernamento degli impianti e l’introduzione di tecnologie ad alta efficienza o a basso impatto emissivo.

I settori produttivi strategici, dall’automotive all’agroalimentare, passando per la logistica e la meccanica di precisione, potranno invece contare su meccanismi cumulativi che combinano incentivi nazionali, regionali e fondi europei (FESR, Horizon Europe, REPowerEU). La condizione chiave sarà la tracciabilità dei risultati ambientali, con la dimostrazione di riduzioni certificate delle emissioni e dell’aumento della quota di energia rinnovabile autoconsumata o acquistata tramite Power Purchase Agreement (PPA).

In prospettiva, la nuova architettura di incentivi per il 2026 premierà le imprese che integrano la sostenibilità nel modello di business, adottando piani energetici pluriennali, sistemi di monitoraggio digitale dei consumi e strategie di autoproduzione elettrica coerenti con gli obiettivi europei di neutralità climatica.

(Fonti: MIMIT , Incentivi alle imprese 2025; MASE , Linee guida Transizione 5.0)

Come EDP Italia facilita l’accesso agli incentivi

EDP Italia supporta le aziende lungo tutto il percorso di transizione energetica, fornendo consulenza strategica, audit energetici e assistenza tecnica per l’accesso ai principali incentivi disponibili. Il team di esperti aiuta le imprese a individuare le misure più adatte, a predisporre la documentazione necessaria e a gestire i progetti di riqualificazione in ottica di sostenibilità e ritorno economico.

Grazie alla sua esperienza nel settore delle energie rinnovabili e dei servizi per l’efficienza, EDP Italia si pone come partner affidabile per chi desidera ottimizzare i consumi, ridurre i costi e migliorare il profilo ESG aziendale, garantendo un approccio integrato tra sostenibilità e competitività.

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(Fonti: EDP Italia, Servizi di consulenza per imprese; GSE, Rapporto Statistico 2024)