
Negli ultimi anni, l’energia solare ha registrato una crescita costante e sempre più significativa in Italia. L’urgenza della transizione energetica, il peso crescente delle direttive europee in ambito climatico e il rincaro delle fonti fossili hanno incentivato famiglie, imprese e pubbliche amministrazioni a investire nel fotovoltaico. Il 2025 si presenta come un anno cruciale per confermare questa tendenza.
In questo articolo, analizziamo numeri, trend e prospettive della crescita del fotovoltaico in Italia nel biennio 2024-2025, facendo riferimento esclusivo a dati ufficiali di Terna, ARERA e MASE.
Crescita del fotovoltaico in Italia: i numeri del 2024 e del 2025
Nel 2024, secondo i dati Terna, la capacità installata da fonte fotovoltaica in Italia ha raggiunto 37,1 GW, contribuendo a oltre il 28% della produzione complessiva da rinnovabili. Questo valore segna un incremento netto rispetto al 2023, quando la produzione solare si attestava a circa 36.000 GWh annui.
Sempre secondo Terna, nel primo semestre del 2024 sono stati connessi oltre 3,3 GW di nuovi impianti, con un incremento del 41% rispetto allo stesso periodo del 2023. La potenza complessiva da fonti rinnovabili ha raggiunto i 76,6 GW, con il solare come principale traino di questa espansione.
A livello territoriale, le regioni più dinamiche sono Lazio, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Puglia. La maggior parte degli impianti resta in ambito residenziale, ma si segnala una forte crescita nel segmento industriale, soprattutto grazie a impianti su tetti aziendali.
Tendenze principali del fotovoltaico nel 2025
Il 2025 si conferma un anno di svolta per l’energia solare in Italia, non solo per i numeri in crescita, ma anche per le nuove direzioni che il mercato sta prendendo. Tra le tendenze più significative spicca la diffusione capillare degli impianti su tetti industriali: sempre più imprese scelgono di utilizzare le proprie coperture per produrre energia in loco, trasformando spazi sottoutilizzati in veri e propri asset energetici.
Parallelamente, si registra un netto incremento nella diffusione dei sistemi di accumulo. Secondo Terna, nel 2024 sono stati installati oltre 2,1 GW di batterie, portando la potenza complessiva a circa 5,5 GW. L’integrazione tra fotovoltaico e storage consente alle aziende di aumentare l’autonomia energetica, ridurre la dipendenza dalla rete e ottimizzare i consumi nelle fasce orarie più costose.
Un’altra tendenza in forte espansione è quella delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), che offrono la possibilità di condividere l’energia prodotta tra più soggetti, con vantaggi economici e ambientali. Il Decreto MASE del 28 febbraio 2025 ha prorogato al 30 novembre la scadenza per accedere agli incentivi legati alle CER, rendendo questa opportunità ancora più interessante per PMI e amministrazioni locali.
Infine, sta prendendo piede il fotovoltaico integrato in edilizia (BIPV), ovvero l’uso di pannelli solari come parte integrante di facciate, coperture o elementi architettonici. Questa soluzione, oltre a rispondere a esigenze estetiche e vincoli paesaggistici, rappresenta un’evoluzione tecnologica che amplia le possibilità di installazione anche in contesti finora poco favorevoli.
Fattori che guidano la crescita
L’espansione del fotovoltaico in Italia non è frutto del caso, ma il risultato di una serie di fattori convergenti che ne alimentano la crescita anno dopo anno. In primo luogo, l’aumento dei costi dell’energia – acuitosi negli ultimi anni a causa di crisi internazionali e instabilità dei mercati – ha spinto imprese e famiglie a cercare soluzioni più stabili e prevedibili. Il fotovoltaico rappresenta in questo contesto una risposta efficace, capace di garantire risparmio e autonomia nel lungo periodo.
A rafforzare questa dinamica interviene anche il quadro normativo europeo. Con l’aggiornamento del PNIEC 2024 e gli obiettivi di neutralità climatica al 2050, l’Unione Europea ha tracciato una rotta chiara verso la decarbonizzazione. L’Italia, per rispettare i target stabiliti, è chiamata ad accelerare significativamente la produzione da fonti rinnovabili, con il fotovoltaico al centro della transizione.
Un ulteriore motore della crescita è rappresentato dai meccanismi incentivanti, sia a livello nazionale che locale. Il credito d’imposta per la Transizione 5.0, i fondi PNRR e i contributi per le Comunità Energetiche offrono opportunità concrete per rendere sostenibili gli investimenti anche dal punto di vista economico. Queste misure stanno incentivando in particolare il settore produttivo, dove l’autoconsumo è una leva strategica.
Infine, si registra un’evoluzione significativa della cultura aziendale e sociale. La crescente attenzione ai criteri ESG (Environmental, Social, Governance) e la maggiore consapevolezza ambientale da parte di clienti, investitori e istituzioni spingono sempre più realtà verso scelte energetiche responsabili. Il fotovoltaico, da questo punto di vista, si conferma non solo una tecnologia sostenibile, ma anche un simbolo di innovazione e impegno verso il futuro.
Le sfide del fotovoltaico in Italia
Nonostante la crescita costante e il forte sostegno politico-istituzionale, lo sviluppo del fotovoltaico in Italia deve ancora fare i conti con alcune criticità strutturali che ne rallentano la piena diffusione, soprattutto su larga scala.
Uno dei principali ostacoli è rappresentato dai tempi autorizzativi, spesso lunghi e frammentati. Le procedure burocratiche per l’installazione di impianti – in particolare quelli a terra o in aree soggette a vincoli paesaggistici – risultano complesse, coinvolgendo diversi enti e livelli amministrativi. Questa complessità scoraggia gli investimenti, soprattutto da parte delle PMI e degli operatori meno strutturati.
A ciò si aggiunge la difficoltà di connessione alla rete elettrica, un problema sempre più diffuso nelle zone ad alta concentrazione fotovoltaica. Le congestioni di rete e l’insufficienza delle infrastrutture di distribuzione, specie in alcune aree del Centro-Sud, rendono più complicato immettere l’energia prodotta, con effetti negativi sulla redditività degli impianti.
Sul fronte economico, la volatilità dei costi delle materie prime continua a incidere sul prezzo finale degli impianti. Sebbene i costi dei moduli fotovoltaici abbiano subito un calo generale negli ultimi anni, l’instabilità delle forniture globali e l’aumento dei prezzi di materiali come silicio, rame e acciaio possono ancora influenzare l’equilibrio economico di un progetto.
Infine, permane un divario territoriale tra Nord e Sud del Paese, sia in termini di installazioni sia per quanto riguarda le risorse e i supporti disponibili a livello regionale. Questo gap infrastrutturale e normativo rischia di rallentare lo sviluppo armonico del fotovoltaico su scala nazionale, penalizzando alcune aree con grande potenziale solare ma scarsa capacità di investimento
Il ruolo delle aziende nella transizione energetica
Le imprese italiane sono tra i principali protagonisti della transizione ecologica. Nel 2024, la crescita degli impianti fotovoltaici aziendali ha registrato un’accelerazione decisa, in linea con le politiche ESG e i nuovi standard internazionali di sostenibilità.
I vantaggi per le aziende sono molteplici: riduzione dei costi operativi, maggiore stabilità finanziaria, miglioramento dell’immagine aziendale e accesso a bandi pubblici più competitivi. Settori come agroalimentare, logistica e manifattura risultano i più attivi, grazie alla disponibilità di superfici e alla forte incidenza del costo energetico.
Come EDP Italia contribuisce allo sviluppo del solare
EDP gioca un ruolo chiave nello sviluppo del fotovoltaico industriale, accompagnando le aziende in ogni fase del processo: dalla consulenza iniziale alla progettazione, dall’installazione chiavi in mano al monitoraggio post-vendita.
Tra i progetti più rilevanti figurano quelli realizzati per Vinavil, Decathlon e Gias, che hanno scelto EDP per la fornitura di energia rinnovabile e la realizzazione di impianti ad alta efficienza. Queste collaborazioni dimostrano come l’energia solare possa integrarsi efficacemente con le esigenze produttive e ambientali delle imprese.
Domande frequenti (FAQ)
L’Italia raggiungerà gli obiettivi europei?
Secondo il PNIEC 2024, l’Italia dovrà raggiungere almeno 80 GW di solare installato entro il 2030. Il trend attuale è positivo, ma serviranno semplificazioni normative per mantenere il ritmo di crescita.
Qual è il potenziale reale del solare in Italia?
Il MASE stima un potenziale tecnico di oltre 150 GW, considerando tetti industriali, aree agricole e superfici dismesse. Le condizioni di irraggiamento in Italia rendono il fotovoltaico altamente competitivo.
Le aziende possono vendere energia in eccesso?
Sì. Attraverso il Ritiro Dedicato del GSE, le imprese possono immettere in rete l’energia non autoconsumata. In alternativa, è possibile partecipare ai mercati elettrici tramite aggregatori energetici.
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